Agisci sempre onestamente. Ciò soddisferà alcuni e stupirà gli altri. (Mark Twain)
Si sa che l’onestà è fondamentale in ambito professionale così come in quello personale; quindi gioverà appena ribadirlo qui, ma è comunque imprescindibile farlo. Onestà intellettuale, in ambito professionale significa lealtà, sincerità, franchezza e ben disposizione d’animo, con i superiori, i colleghi, i collaboratori sia della propria organizzazione sia di altre.
Se ci pensi, è una caratteristica talmente tanto importante che, da sola, fa in modo che si possa qualificare positivamente una persona anche in assenza di altre qualità: quando di qualcuno si dice “è una persona onesta”, il giudizio è già concluso. L’onestà emerge sia dai fatti sia dalle parole e si trascina dietro concetti come correttezza e trasparenza. A tutti piace lavorare con persone corrette e trasparenti, da cui non ci si deve preoccupare di difendersi ed a cui si può concedere la propria fiducia.
Qualche consiglio
L’onestà intellettuale si vede nelle scelte importanti ma anche nei comportamenti quotidiani: intanto, non parlare mai male del prossimo; questo significa evitare di farlo apertamente ma, soprattutto, non farlo mai alle spalle perché è una delle cose più spiacevoli che ci siano. Se puoi, cerca sempre di dire bene delle persone; se proprio non puoi…. beh, cerca di non dire!
Se fai un errore, ammettilo il prima possibile: non ostinarti su posizioni indifendibili perché questo innescherà un contraddittorio che non farà altro che sollevare l’attenzione sul caso; prima ammetti di aver sbagliato, più velocemente si chiuderà la faccenda e potrai sperare che passi nel dimenticatoio. Non scaricare mai la colpa sugli altri, soprattutto se sono tuoi collaboratori: la responsabilità di guidare un collaboratore è la tua quindi se lui sbaglia una parte del torto sarà comunque tuo, per non averlo instradato correttamente; la disciplina militare in questo senso fa scuola. Inoltre, accusare di imperizia un tuo collaboratore davanti agli altri minerà la tua figura di leader, quindi varrà come un autogol.
Riconosci il valore delle idee degli altri, sia quando arricchiscono la tua sia quando la contrastano; cerca di essere sempre aperto al dialogo e non chiudere la porta davanti a posizioni diverse; in molti casi, da un iniziale scontro originerà una proposta migliorativa. Al contrario, se invece si tratta di celebrare un successo, non scordare mai di attribuire i meriti alle persone che hanno contribuito, sia pubblicamente sia, in forma di ringraziamento, anche a livello privato.
Ringraziare qualcuno di un contributo è molto importante ma il ringraziamento deve essere sincero; diffida delle persone che concludono tutte le frasi un con manieristico “grazie” e non imitarle; se usi a sproposito una parola, perde di valore.
L’intervista doppia
In questa intervista doppia Giuseppe Zummo e Alessandro Petrillo ci parlano dell’importanza di una attitudine che è anche un valore umano, l’onestà, e perché essa è tanto fondamentale sul piano personale quanto sul piano lavorativo.
Il parere dell’Accademia
“L’onestà è una virtù che si sviluppa e si rafforza durante un’intera esistenza. Si può essere onesti solo se si è riflessivi, se si ama profondamente la propria interiorità e la si vuole custodire e proteggere. Essere onesti davanti ad una tentazione economica, ad esempio, significa stabilire che la propria integrità morale non è in vendita, non è comprabile con pochi o molti euro. Essere onesti permette di guardare negli occhi i propri interlocutori senza mai abbassare lo sguardo, poiché nulla si ha da nascondere.” – Prof. Filippo De Carlo, Università degli Studi di Firenze
Le Dimensioni della Professionalità: qui l’introduzione e qui l’elenco completo.