Di tutte le manifestazioni del potere quella che impressiona di più gli uomini è la moderazione. (Tucidide)
Sempre più rare e, per questo, sempre più preziose negli ambiti lavorativi, misura ed eleganza comprendono una sfumata moltitudine di caratteristiche comportamentali tutte molto difficili da affinare poiché fortemente collegate all’educazione individuale: saper adattare il modo di porsi ed il modo di esprimersi, nella forma e nella sostanza, a seconda del contesto è, ad esempio, un elemento fondamentale.
Ciò non significa solamente saper discriminare il giusto atteggiamento tra una cena all’ambasciata ed un evento sportivo di team building; significa anche saper modificare il linguaggio a seconda dello stato d’animo dell’interlocutore, riuscendo a cogliere quel contatto empatico che ci consente di dire le cose opportune nel miglior modo.
Siccome il termine “linguaggio” può interpretarsi anche in senso più generale, la misura ed eleganza travalicano l’ambito della comunicazione verbale e si estendono a qualsiasi aspetto del comportamento, a qualsiasi azione o reazione, in ogni momento della giornata lavorativa e, si spera, anche oltre.
Qualche consiglio
Sviluppare il senso della misura è davvero molto difficile, anche perché chi non è dotato di questa attitudine non riesce neanche a rendersi conto dei propri errori e, quando questi assumono una dimensione inoccultabile, tende a legittimare il proprio inopportuno comportamento con l’inaccettabile giustificazione che quello sarebbe il proprio carattere.
In qualsiasi contesto ti trovi, innanzitutto osserva il comportamento di chi ti sta intorno: se la loro condotta è accettata o gradita, probabilmente si tratta del giusto modo di porsi. O perlomeno, a quel punto avrai un parametro di misura: potrai consapevolmente scegliere se conformarti alla maggioranza oppure, per tua scelta, distaccartene e porti in evidenza per qualche specifica particolarità.
Premesso che cortesia, educazione e rispetto sono un requisito ineludibile – per cui non c’è mai rischio di esagerare – in ambito lavorativo una certa dose di distacco è preferibile ad una eccessiva confidenza. Certamente sarà meglio dimostrarsi sempre amichevoli ma, dovendo rischiare di esagerare, meglio mostrarsi imperturbabili piuttosto che umorali, perché la freddezza è spesso associata alla calma, al controllo, all’obiettività, ovvero a caratteristiche preziose per un professionista.
D’altra parte, una eccessiva impassibilità potrebbe essere scambiata per indifferenza o disinteresse ed è importante non trasmettere mai questi segnali perché potresti offendere l’interlocutore. Da qui si intuisce la difficoltà di riuscire ad adottare il giusto comportamento in ciascun contesto. Se vuoi essere apprezzato, il principio che deve guidarti è quello di mettere a suo agio chi ti sta davanti e, per farlo, devi cercare di comprendere il suo stato d’animo, il suo interesse, il suo atteggiamento, le sue preferenze; in questo modo riuscirai anche a capire il momento in cui sarà utile lasciarsi andare ad un atteggiamento più confidenziale.
Ti capiterà anche di trovarti in contesti dove una espressione grossolana potrà aiutarti a rompere il ghiaccio ma… in quel caso, assicurati di essere ben sicuro di aver compreso che sia il contesto ed il momento giusto!
L’intervista doppia
In questa intervista doppia Marco Gioia e Giuseppe Zummo ci parlano dell’importanza di mantenere sempre la giusta misura nei diversi contesti professionali, perché una mancanza di questa attitudine può davvero essere catastrofica.
Il parere dell’Accademia
“La misuratezza, concetto semplice e complesso al tempo stesso! Essere misurati significa ‘semplicemente’ essere moderati, equilibrati, senza eccessi. Ma quanto è complesso saper davvero essere misurati! La misuratezza non si impara a scuola, non si studia all’università e soprattutto non si può fingere di averla, almeno non a lungo. Questo perché la misuratezza è una dote relazionale molto raffinata, ricca di sfumature, che si sviluppa e si affina solo se si è in possesso di un mix di qualità individuali importanti quali sensibilità, intelligenza, capacità di ascolto e di osservazione, empatia. Misuratezza non significa freddezza o distacco ma capacità di comprendere con chi si ha a che fare e in che contesto ci si trova e nel sapersi comportare di conseguenza. Significa saper parlare al momento giusto, possibilmente di ciò che si sa, rinunciando alla tentazione di farsi notare ad ogni costo. Però attenzione: essa richiede autenticità, non omologazione, e soprattutto richiede coerenza tra pensiero, parole e comportamenti. Così come è difficile saper essere realmente misurati, altrettanto è riuscire ad apprezzarlo. Non è una capacità ‘per tutti’ e di certo non lo è per le persone superficiali, egocentriche, autoreferenziali che tendono naturalmente a non notarla o a sottovalutarla. Essere misurati è invece un investimento importante che, anche se all’inizio fa correre il rischio di passare inosservati, alla lunga paga e soprattutto paga con chi è capace di capirlo. È quindi, nella professione come nella vita, uno strumento efficacissimo di selezione reciproca delle migliori affinità!” – Prof. Salvatore Miranda, Università degli Studi di Salerno
Le Dimensioni della Professionalità: qui l’introduzione e qui l’elenco completo.