La creatività richiede il coraggio di sbarazzarsi delle certezze. (Erich Fromm)
Troppo si è scritto sui vantaggi della creatività nel lavoro. Qui la intendiamo come l’attitudine a proporre idee originali partendo da basi di minore concretezza pratica e più fantasia. La capacità di ragionare “fuori dagli schemi”, pensando “lateralmente” e mantenendo più punti di vista su un argomento, ci consente quasi sempre di individuare soluzioni semplici a problemi ritenuti difficili da chi è tecnicamente più coinvolto.
In prima istanza ben vengano proposte di soluzioni ideali, anche inattuabili, per stimolare la discussione e la generazione di idee; poi, in fase di sintesi, sarà necessario fare leva su una buona dose di pragmatismo, per non ostinarsi a difendere intenzioni velleitarie. In ogni caso, è una attitudine fondamentale soprattutto in contesti di confronto come i “brainstorming”, poiché ponendo l’accento sulla creatività siamo in grado di proporre molte e diverse idee per uno stesso argomento, spesso fornendo pareri determinanti per l’ideazione di nuove strategie risolutive.
Qualche consiglio
Nell’affrontare i problemi lavorativi spesso tendiamo a reprimere la creatività e la fantasia per evitare di trasmettere una pericolosa immagine di ingenuità, stravaganza o bizzarria ma, moltissime volte, ciò limita la nostra immaginazione ben più del necessario. Un buon allenamento per aumentare la propria propensione alla creatività può iniziare dal cercare sempre di immaginare la soluzione ideale a ciascuna problema: lavorando in team, si può iniziare formulando la proposta con un “sarebbe l’ideale se si potesse…”, avendo cura di specificare che si tratta di una proposta puramente teorica e che deve essere resa compatibile con gli aspetti pratici della situazione.
Analizzando poi i vincoli nel contesto, è importante riflettere sulla loro effettiva fondatezza: spesso assumiamo la valenza di un vincolo perché ci affidiamo alla consuetudine, senza porci davvero la domanda sul perché esista: potrai sorprenderti dalle interessanti considerazioni che si traggono quando si mette in discussione l’esistenza di un vincolo, soprattutto quando questo derivi da una abitudine consolidata.
Mutuando un approccio di una nota tecnica giapponese, prova a chiederti il perché succeda una data cosa, ripetendo in sequenza la domanda per cinque volte: arrivato al quinto “perché” di un dato fenomeno, ti troverai a ragionare su aspetti molto lontani dal contesto del problema di partenza. Questa tecnica ti forzerà ad adottare la sufficiente apertura mentale per generare soluzioni che abbiano attuazione alla radice del problema e che, in cascata, potrebbero avere un effetto determinante sull’originale dominio di analisi.
L’intervista doppia
Sono Andrea Giacchero e Alessandro Di Pietro le persone che hanno scelto di affrontare questo tema e parlare di questa fondamentale attitudine, sempre più spesso citata come necessaria nell’ambito lavorativo.
Il parere dell’Accademia
“Come ha detto il designer Bruno Munari, la Creatività è ‘tutto ciò che prima non c’era, ma realizzabile in modo essenziale e globale.’ Spesso si pensa, a torto, che nelle professioni tecniche non ci sia spazio per la creatività; niente di più falso! Tutti i grandi ingegneri e scienziati sono stati persone creative, in grado di vedere e inventare soluzioni semplici a problemi complessi. Come recita il famoso slogan della Apple: ‘Think different!’ Sii creativo!” – Prof. Luigi Laura, Università Telematica Uninettuno
Le Dimensioni della Professionalità: qui l’introduzione e qui l’elenco completo.