È una ben povera memoria quella che funziona solo all’indietro. (Lewis Carrol)
Strettamente collegata all’attitudine a pianificare le attività, si potrebbe dire che la progettualità ipotetica sia una predisposizione ancora più profondamente radicata nel carattere di una persona: chi possiede questa abilità è facilmente in grado di immaginarsi nel futuro e di immedesimarsi in un dato ruolo ed in un data condizione, anche se si sta fronteggiando una situazione completamente nuova. Ciò è estremamente utile in tutti gli ambiti – non solo in quello professionale ma anche in quello personale – perché ci consente di identificare anticipatamente quali eventuali difficoltà, ostacoli o aspetti critici andremo ad affrontare.
Mentre l’attitudine a pianificare è caratteristica di una mente ordinata e scaturisce da un ragionamento metodico, la progettualità ipotetica richiede una predisposizione creativa e fantasiosa e fa più leva sulla generalizzazione di esperienze passate.
Qualche consiglio
Per sviluppare questa attitudine devi sforzarti di immaginarti in un futuro pragmatico ed operativo, non astratto: se devi portare avanti un progetto che prevede una serie di passi, per lungo che sia, visualizza la situazione che avrai davanti al termine di ciascuna fase e cosa ti servirà per procedere con quella successiva; immagina ogni minima azione che farai ed ogni più piccolo particolare: vedrai che ti verranno in mente una moltitudine di requisiti di dettaglio che ti serviranno a capire di cosa avrai bisogno e se disporrai di tutte le necessarie risorse.
Prova ad allenarti con attività extra-lavorative; ad esempio, esercitati nell’organizzare un viaggio in un paese lontano: immagina quando sbarcherai dall’aereo e dovrai magari recarti al banco del noleggio auto. Cosa ti chiederanno? Che informazioni dovrai essere in grado di fornire? Prosegui poi alla fase successiva, nel momento in cui arriverai a destinazione: come immagini sarà la situazione che troverai? Di cosa ti dovrai preoccupare? Non pensare che sia necessario solo visualizzare la situazione a grandi linee; cerca di scendere al più alto livello di dettaglio, percorrendo nella tua mente anche tutte le mosse che farai e le interazioni con qualsiasi cosa ti sta intorno. Facendo questo esercizio per un viaggio all’estero individuerai subito una serie oggetti che – se non sei un viaggiatore esperto – probabilmente correresti il rischio di scordare; dal lucchetto a combinazione per chiudere la valigia quando la lascerai al concierge in hotel prima di ripartire, al cavo di ricarica dello smartphone per quando lo utilizzerai come navigatore in auto, ecc.
Quando sarai allenato, ti sorprenderai della prontezza di ragionamento che potrai mostrare in ambito lavorativo, dimostrando di avere sempre le idee molto chiare su ciò che serve per una data attività, sorridendo davanti ai casi di tuoi colleghi che non di rado organizzeranno riunioni di lavoro senza neanche preventivamente verificare la presenza di wifi accessibili o di multiprese nella sala!
L’intervista doppia
In questa intervista doppia Andrea Giacchero e Francesco Minà ci parlano dell’attitudine ad immaginarsi nel futuro, sia a breve sia a lungo termine, evidenziandone le similitudini di atteggiamento e fornendo un ulteriore punto di vista, più strategico per lo sviluppo della propria carriera.
Il parere dell’Accademia
“Sapersi proiettare nel futuro è una abilità fondamentale nella vita quotidiana di ciascuno di noi, in ambito sia lavorativo sia personale. Immaginare e prevedere il proprio ruolo in contesti inesplorati, saper ipotizzare i diversi scenari possibili da dover affrontare ed essere in grado di scegliere la miglior soluzione sono abilità che si acquisiscono con l’esperienza e la pratica quotidiana. Consiglio sempre ai miei studenti di definire un ventaglio di possibili scenari e di identificare la miglior risposta per ciascuno scenario. Porsi domande del tipo ‘come mi comporterei in quel caso?’ o ‘in che modo me la caverei da quella situazione?’ aiuta ad intervenire in modo ragionato, vuol dire aver avuto tempo per pianificare e reagire in maniera accurata.” – Prof. Michele Grimaldi, Università di Cassino e del Lazio Meridionale
Le Dimensioni della Professionalità: qui l’introduzione e qui l’elenco completo.